martedì 3 aprile 2012

MILAN, GIUSTO COSÌ

Bisogna essere chiari: il secondo rigore per il Barca e' stato un generoso regalone dell'arbitro ai Guardiola`s e sappiamo tutti che il calcio e' fatto di episodi.
Pero' per dire che il Milan e' uscito per colpa dell'arbitro bisogna avere delle gran fettone di salame (non da dieta!) sugli occhi.
Iniziamo con l'andata...
Ambrosini e soci hanno gia' dimenticato i 2/3 rigori richiesti dal Barcellona, tra cui il netto contatto Abbiati-Sanchez.
Ma, ragazzi, l'arbitro non c'entra in ogni caso.
Su dieci Milan-Barcellona, nove volte stravince il Barca, poche balle. Al Camp Nou secondo la regola "dei punti" usata nella boxe, la partita sarebbe finita 6/7 a 1 per i blaugrana.
Quella piccola speranza di giocarsela é scappata sabato a Catania e si chiama Thiago Silva.
Mexes é un buon giocatore ma non é (per ora) ad un livello tale da giocare match del genere; il Francese fa la sua partita ma l'erroraccio sull'azione del primo gol pesa come un macigno.
Stesso discorso per Antonini: il Barca ha Dani Alves, il Milan ha il buon Luca che corre e lotta come un leone ma alla lunga paga l'inesperienza a questi livelli con la leggerezza del fallo su Messi.
Ultima nota stonata di un quarto di finale comunque positivo per il Milan: la scelta di Allegri su Pato.
Max rischia e butta nella mischia il brasiliano subito dopo il lungo e delicato infortunio (e con pochi allenamenti nelle gambe), lasciando in panchina un Maxi Lopez in discreta forma.
Risultato: ennesima ricaduta per Pato ed eliminazione.
Si aggiunge poi l'insoddisfazione del Presidente Berlusconi sulla mancanza del "bel giuoco".
Alcuni fanno gia' il nome di Fabio Capello.

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