domenica 11 novembre 2012

TOP E FLOP DELLA 12^ GIORNATA 2012-13

Ecco i migliori e i peggiori

TOP

1-FIORENTINA
Difficile fare un nome tra i Viola. Funziona tutto: una rosa che non ha niente da invidiare alle altre big italiane, un allenatore straordinario e una società (soprattutto Pradè) che con tre soldi ha costruito una squadra da alta classifica. Al "Meazza" arriva la definitiva consacrazione della Fiorentina: partita praticamente perfetta, con un Milan messo sotto per tutti i novanta minuti. Sulla carta mancherebbe solo una cosa: una prima punta. Ma sul campo Toni, Ljajic e ora anche El Hamdaoui (A San Siro mezzora da grande giocatore con un gol da fuoriclasse) stanno dimostrando comunque affidabilità. Un centrocampo del genere (Pizarro, Borja Valero, Aquilani, Fernandez, Romulo, Migliaccio, Llama), per completezza, varietà e qualità, ce l'ha forse solo la Juve in Italia (e non tante altre squadre in Europa).
CAPOLAVORO

Fabio QUAGLIARELLA Photo2-FABIO QUAGLIARELLA (Juventus)
Se al 68° minuti non avesse dovuto lasciare il posto a Bendtner, chissà cosa avrebbe fatto ancora Fabio da Castellammare di Stabia. Quando è in serata come a Pescara, Quagliarella è un vero e proprio campione, uno che ogni palla che tocca la butta dentro e che regala ai tifosi bianconeri gioielli come il gol dell'1-6. Il grande limite di Fabio, durante tutta la sua carriera, è che serate come questa si vedono con troppa discontinuità: se dovesse, ad ormai 30 anni, trovare definitivamente continuità di rendimento, Quagliarella potrebbe essere considerato un fuoriclasse al 100%.
MITRAGLIATRICE

Édinson CAVANI Photo3-EDINSON CAVANI (Napoli)
Con Falcao, è attualmente il centravanti più forte del mondo. Dopo il poker servito al Dnipro giovedì, Cavani e il Napoli tornano in campo tra giorni dopo sull'insidioso campo di Genova. Soffre da subito il Napoli, va sotto, pareggia e subisce nuovamente il vantaggio genoano. Ma ci pensa sempre lui: Edinson Roberto Cavani Gomez. L'uruguagio prende in mano la squadra e in dieci minuti ribalta la partita: prima pareggia evitando Frey come se fosse un birillo, poi trascina i suoi fino al 2-4 finale.
FENOMENO

4-LUCA CIGARINI (Atalanta)
Luca CIGARINI PhotoUomo simbolo di una super Atalanta. Per la squadra di Colantuono, 13 punti nelle ultime 5 partite (vittorie casalinghe con Napoli e Inter), cosa chiedere di più? Contro l'Inter, la gara perfetta dei nerazzurri: squadra che si trova a memoria, un Consigli da nazionale, Peluso ritrovato, Bonaventura in stato di grazia e un Denis che sta piano piano ritrovando la rete. Luca Cigarini è il vero leader del centrocampo: geometra straordinario, i palloni passano sempre da lui. Anche contro l'ottima Inter di Stramaccioni, il centrocampista cresciuto nel Parma è l'assoluto
PROTAGONISTA

FLOP

1-DANIELE DE ROSSI (Roma)
Daniele DE ROSSI PhotoLo perde lui il Derby più che la Roma. Uno con la sua esperienza non può sferrare in una partita del genere un gancio sinistro nel finale del primo tempo, non c'è giustificazione che tenga. Prendere uno come Zeman, che ha fatto capire di puntare su altri giocatori fin dal primo giorno di ritiro, e rifiutare offerte da 30-40 milioni o forse ancor di più, fa pensare. Dispiace dirlo per i "romantici" ma in questo tipo di calcio le bandiere sono in via di estinzione; se hai in rosa uno come De Rossi, che va per i 30 anni, uno che prende 5,5 milioni di euro netti all'anno e non hai il budget del Psg, le opzioni sono due: o credi in lui e gli costruisci attorno la squadra o lo vendi. Vedere De Rossi fare da gregario a gente come Tachtsidis o Florenzi, non fa bene nè a lui nè alla Roma.
DELUSIONE

2-CIRO FERRARA (Sampdoria)
Sette sconfitte consecutive, battuti tutti i record negativi nella storia blucerchiata. La rosa non sarà da Champions League, ci sono molti infortunati ma i numeri parlano chiaro. L'atteggiamento di Ferrara a Palermo è da ritiro del patentino da allenatore: vai a giocare contro una squadra in crisi come la tua e schieri una specie di 4-5-1 iper-difensivo per cercare di tenere il risultato sullo 0-0 per tutta la partita in cui la punta (Eder) in realtà è una mezza punta, e gli esterni sono terzini puri. Il risultato: un 2-0 bugiardo in cui il migliore in campo è Sergione Romero, portiere doriano, che evita la goleada palermitana. Le dimissioni sarebbero state un gesto da uomo vero ma non è stato così: contano più i soldi del contratto che la dignità.
NELLA STORIA


3-STEFANO PIOLI (BOLOGNA)
Un'altra sconfitta, l'ennesima. Il match contro il Torino era pienamente alla portata di questo Bologna, che con la coppia Diamanti-Gilardino davanti dovrebbe far paura a mezza Serie A. Dopo un inizio super, ora il Gila non segna più, la squadra non gira più come dovrebbe: Pioli potrebbe avere le ore contate.
AL CAPOLINEA

  

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